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I NUOVI STATUTI AL BIVIO TRA CONTINUITÀ ED INNOVAZIONE (RAGIONANDO SUI POSSIBILI MODELLI E SULLE LORO COMPLESSIVE CARENZE, ALLA LUCE DELLE INDICAZIONI DATE DA UNA BOZZA DI STATUTO DELLA REGIONE CALABRIA)

RUGGERI, ANTONIO

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 3/2001, pág. 873

1. Le oscillazioni dello statuto tra vecchio e nuovo e la maggiore propensione ad orientarsi più verso il primo che per il secondo polo dell'alternativa. 2. Di alcune formulazioni stancamente ripetitive del dettato costituzionale e di altre con fin troppa vaghezza espresse, che scaricano "a valle" (e, segnatamente, su leggi a venire) la decisione circa la conformazione degli istituti trattati. 3. Lo iato tra la parte assiologico-sostantiva e la parte stricto sensu organizzativa della disciplina statutaria, e la distanza che in essa ad oggi innaturalmente separa la forma di governo dalla "forma di Regione" (in ispecie, le carenze della disciplina referendaria e la singolare vicenda che ha portato all'approvazione, con le forme "ordinarie", della legge sul referendum "staturario"). 4. L'antiquata descrizione del procedimento legislativo e le novità che invece potrebbero in essa aversi, con specifico riguardo al piano delle tecniche di produzione guiridica e delle garanzie preventive della rigidità statutaria. 5. (Segue): per una ridefinizione del procedimento legislativo orientata a dare un maggior ordine alle dinamiche della normazione in genere (con specifico riguardo al riassetto delle fonti ed alla disciplina statutaria del canone della lex posterior). 6. (Segue): la disciplina statutaria dei criteri ordinatori della gerarchia e della competenza (in specie, con riferimento ai rapporti tra legge e regolamento ed alla possibile distribuzione della potestà regolamentare tra Consiglio e Giunta)...

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