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BREVI SPUNTI SULLA RESPONSABILITA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI NEI SERVIZI

PELLIZZER, FRANCO;TRUCCHIA, LAURA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1996, pág. 9

1. Il quadro generale di riferimento e i recenti interventi normativi. 2. In particolare la legge n. 481 del 14 novembre 1995. 3. Problemi vecchi e nuovi: quali soluzioni?



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COME MIGLIORARE LA GOVERNANCE DEMOCRATICA EUROPEA CON LE REGIONI

MORATA, FRANCESC

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2004, pág. 23

1. INTRODUZIONE. 2. LA UE COME SISTEMA DI GOVERNO A PIÙ LIVELLI. 3. LE REGIONI NEL SISTEMA DI GOVERNANCE A PIÙ LIVELLI ALL'INTERNO DELLA UE. 4. IL RAFFORZAMENTO DELLA GOVERNANCE A PIÙ LIVELLI. 5. AFFRONTARE LA DIVERSITÀ ED IL CAMBIAMENTO ALL'INTERNO DEL SISTEMA A PIÙ LIVELLI DELLA UE.


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COMMENTO AL DECRETO LEGISLATIVO 112/1998: POLIZIA AMMINISTRATIVA REGIONALE E LOCALE E REGIME AUTORIZZATORIO

PASSARELLI, GIORGIO;RICCIARDELLI, MAURIZIO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 4/1998, pág. 655

1. Il concetto di polizia amministrativa nel decreto legislativo 112/1998. 2. Il servizio de polizia regionale e locale. 3. Le norme in materia autorizzatoria.


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COMMENTO AL DECRETO LEGISLATIVO 112/1998: SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 4/1998, pág. 627

1. Osservazioni generali. 2. Tutela della salute. 3. Servizi sociali. 4. Instruzione scolastica. 5. Formazione professionale. 6. Beni e attività culturali. 7. Spettacolo. 8. Sport.


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COMMENTO AL DECRETO LEGISLATIVO 112/1998: SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE

MOR, GIANFRANCO;CHELLINI, ALBERTO;CAPORALE, ALBINO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 4/1998, pág. 497

1. Osservazioni generali. 2. Agricoltura. 3. Artigianato. 4. Industria. 5. Internazionalizzazione. 6. Sportello unico per le attivitá produttive. 7. Energia. 8. Miniere e risorse geotermiche. 9. Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. 10.Fiere e mercati, commercio. 11. Turismo.


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COMMENTO AL DECRETO LEGISLATIVO 112/1998: TERRITORIO, AMBIENTE E INFRASTRUTTURE

FALCON, GIANDOMENICO;CARAVITA, BENIAMINO;SANTAGELO, GIOVANNI

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 4/1998, pág. 547

1. Osservazione generali-Territorio. 2. Osservazione generali-Ambiente. 3. Assetto del territoiro e urbanistica. 4. Edilizia residenziale pubblica. 5. Catasto. 6. Protezione della fauna e della flora. 7. Parchi e riserve naturali. 8. Inquinamento, rifiuti, risorse idriche. 9. Opere pubbliche e viabilità. 10. Trasporti. 11. Protezione civile.



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COMUNI E FORMA DI GOVERNO. ELEZIONE DIRETTA DEI SINDACI E TRASFORMAZIONE DEL PRINCIPIO DI AUTONOMIA LOCALE

MERLINI, STEFANO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1986, pág. 114

I. L'ELEZIONE DIRETTA DEL SINDACO E LE FUNZIONI DEI SINDACI IN ITALIA. II. EL SINDACO NEI MAGGIORI COMUNI: GRANDEZZA E DECADENZA. III. I MEDI E I PICCOLI COMUNI: IL MODELLO "BIPOLARE" DELLA FORMA DI GOVERNO DEI COMUNI IN ITALIA. IV. LA "FORMA DI GOVERNO" COMUNALE NEL D. DI L. APPROVATO DALLA 1 COMMISSIONE DEL SENATO: CONTRADDIZIONI,...

I. L'ELEZIONE DIRETTA DEL SINDACO E LE FUNZIONI DEI SINDACI IN ITALIA. II. EL SINDACO NEI MAGGIORI COMUNI: GRANDEZZA E DECADENZA. III. I MEDI E I PICCOLI COMUNI: IL MODELLO "BIPOLARE" DELLA FORMA DI GOVERNO DEI COMUNI IN ITALIA. IV. LA "FORMA DI GOVERNO" COMUNALE NEL D. DI L. APPROVATO DALLA 1 COMMISSIONE DEL SENATO: CONTRADDIZIONI, INCONGRUENZE E BANALITA...

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CONCERTAZIONE E PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA. LE LINEE DI SVILUPPO DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE E LA DISCIPLINA DEI PROGRAMMI SPECIALI D'AREA

TERZINI, FILOMENA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 4/1999, pág. 495

1. Premessa. 2. Il quadro normativo diriferimiento. 3. I programmi speciali d'area secondo lalegge della Regione Emilia-Romagna n. 30/96. 4. Glistrumenti di programmazione negoziata da strumenticongiunturali a strumenti ordinari di intervento. 5. Iprogrammi speciali d'area nell'ottica della semplificazioneprocedurale. 6. Lo stato di attuazione...

1. Premessa. 2. Il quadro normativo diriferimiento. 3. I programmi speciali d'area secondo lalegge della Regione Emilia-Romagna n. 30/96. 4. Glistrumenti di programmazione negoziata da strumenticongiunturali a strumenti ordinari di intervento. 5. Iprogrammi speciali d'area nell'ottica della semplificazioneprocedurale. 6. Lo stato di attuazione dei programmispeciali d'area in Emilia-Romagna, sulla base dellal.r.30/96.

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CONSIDERAZIONI SULLE AGENZIE AMMINISTRATIVE TRA MODELLO STATALE E PROSPETTIVE REGIONALI

MANOCCHIO, FILOMENA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 3/2001, pág. 675

1. Premessa. 2. Il modello generale di agenziaamministrativa delineato dal d.lgs. n. 300 del 1999. 3. Leagenzie nell'esperienza regionale. 4. L'agenzia comestrumento di integrazione nell'attuazione del decentramentoamministrativo. 5. Alla ricerca di un modello unitario diagenzia regionale.


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CONSIDERAZIONI SULLE PREVISIONI DELLO STATUTO CALABRESE IN MATERIA DI FORMA DI GOVERNO E DI SISTEMA ELETTORALE.

MAURO VOLPI.

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 5/2003, pág. 719 a 741

I.PREMESSA. II.LA LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE DELLA NORMATIVA STATUTARIA SULLA FORMA DI GOVERNO. III.LA LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE DELLE PREVISIONI STATUTARIE SUL SISTEMA ELETTORALE. IV.VALUTAZIONI SUL MERITO DELLE SCELTE COMPIUTE. V.CONCLUSIONI.


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CONSOLIDARE IL BIPOLARISMO LIMITANDO LA FRAMMENTAZIONE. SOBRI SUGGERIMENTI SUL SISTEMA ELETTORALE

CHIARAMONTE, ALESSANDRO;VASSALLO, SALVATORE

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2001, pág. 57

1. Introduzione. 2. Perché i sistemi elettoralisub-statali (anche nei Paesi federali) non variano. 3. Lecomponenti dei sistemi elettorali regionali e i loroeffetti. 4. Quali componenti considerare essenziali e qualimutevoli?. 5. Conclusioni.


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DA BRUXELLES A ROMA E RITORNO: LA FASE NEGOZIALE

DAMONTE, ALESSIA;BARCA, FABRIZIO;CIAFFI, ANDREA;CANU, MARISA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/2001, pág. 393

1. L'approccio italiano al negoziato. Attori elogiche di un mutamento istituzionale. 2. Il ruolo delDipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione-DPS.3. Il negoziato per l'Obiettivo 2: federalismo incostruzione. 4. L'Obiettivo 3: lezioni da un'esperienza.


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DAL FARE PATTO AL FARE PARTNERSHIP: CONDIZIONI, PROBLEMI, OPPORTUNITA

LIGABUE, LOREDANA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 2/1999, pág. 339

1.Premessa. 2.La partnership per lo sviluppo. 3.Iruoli e i servizi per la partnership. 4.Un evento per lapartnership. 5.Conclusioni.


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DAL LIBRO BIANCO SULLA GOVERNANCE EUROPEA ALLA CONVENZIONE SUL FUTURO DELL'EUROPA: IL COMITATO DELLE REGIONI E LE SUE COMPONENTI

ESPOSITO, MARIACHIARA

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/2004, pág. 123

1. INTRODUZIONE. 2. LE DOMANDE E LE PROSPETTIVE DELLA NUOVA GOVERNANCE PER IL COMITATO DELLE REGIONI E PER LE ASSOCIAZIONI DELLE AUTORITÀ REGIONALI E LOCALI. 3. MUTAMENTI ISTITUZIONALI PER IL COMITATO DELLE REGIONI E GLI ENTI TERRITORIALI DI PARI PASSO CON IL LIBRO BIANCO E I SUOI SVILUPPI. 4. IL PUNTO DI VISTA DEL COMITATO DELLE REGIONI...

1. INTRODUZIONE. 2. LE DOMANDE E LE PROSPETTIVE DELLA NUOVA GOVERNANCE PER IL COMITATO DELLE REGIONI E PER LE ASSOCIAZIONI DELLE AUTORITÀ REGIONALI E LOCALI. 3. MUTAMENTI ISTITUZIONALI PER IL COMITATO DELLE REGIONI E GLI ENTI TERRITORIALI DI PARI PASSO CON IL LIBRO BIANCO E I SUOI SVILUPPI. 4. IL PUNTO DI VISTA DEL COMITATO DELLE REGIONI SULLA GOVERNANCE EUROPEA. 5. IL CONFRONTO CON LE POSIZIONI DEL PARALMENTO EUROPEO. 6. IL DIBATTITO INTERNO ALLE ASSOCIAZIONI DEI POTERI REGIONALI E LOCALI. 7. LA CONVENZIONE: L'AFFERMAZIONE DI UNA NUOVA FUNZIONE PER IL COMITATO DELLE REGIONI E LE SUE COMPONENTI. 8. CONCLUSIONI.

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DALLA CONFERENZA STATO-REGIONI ALLA CONFERENZA UNIFICATA (PASSANDO PER LA STATO-CITTA)

DI COSIMO, GIOVANNI

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1998, pág. 11

1. Premessa. 2. Il rapporto con gli altri organismi misti. 3. Sede politica, sede amministrativa. 4. Organo misto o delle sole Regioni. 5. La unificazione con la Conferenza Stato-Città. 6. I meccanismi decisionali. 7. Le prospettive della Conferenza: cenni.


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DALLA TASSA ALLA TARIFFA. PROBLEMI GIURIDICI E OPERATIVI

BOGGIA, ALESSANDRA;SQUITIERI, GIANNI

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 1/1999, pág. 83

1. Peculiarità e natura della nuova tariffa per lagestione dei rifiuti urbani. 2. Competenze per ladeterminazione, l'applicazione e la riscossione dellatariffa. 3. Soggetti passivi. 4. Problematiche fiscalicollegate all'introduzione della tariffa. 5. Composizione earticolazione della tariffa. 6. Il metodo normalizzato perdefinire le componenti...

1. Peculiarità e natura della nuova tariffa per lagestione dei rifiuti urbani. 2. Competenze per ladeterminazione, l'applicazione e la riscossione dellatariffa. 3. Soggetti passivi. 4. Problematiche fiscalicollegate all'introduzione della tariffa. 5. Composizione earticolazione della tariffa. 6. Il metodo normalizzato perdefinire le componenti dei costi e determinare la tariffa diriferimento. 7. Modalità di misurazione dei rifiutiprodotti.

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DALLE RIFORME DELLA COSTITUZIONE AD UN SISTEMA COSTITUZIONALE CONDIVISO. LA DIFFICILE SFIDA ITALIANA

PIZZETTI, FRANCO

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 3/2001, pág. 599

1. La riforma del titolo V della Parte II dellaCostituzione nel quadro della vicenda italiana della XIIIlegislatura. 2. Le caratteristiche essenziali della riformadel titolo V della parte II della Costituzione. 3. Alcunepossibile linee-guida per contribuire a una "attuazionecondivisa" della riforma. 4. Un limite non superabile chedeve...

1. La riforma del titolo V della Parte II dellaCostituzione nel quadro della vicenda italiana della XIIIlegislatura. 2. Le caratteristiche essenziali della riformadel titolo V della parte II della Costituzione. 3. Alcunepossibile linee-guida per contribuire a una "attuazionecondivisa" della riforma. 4. Un limite non superabile chedeve comunque essere rispettato.

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DECENTRAMENTO E DEREGOLAMENTAZIONE NEL SISTEMA SCOLASTICO SPAGNOLO

BONAL, XAVIER

REGIONE E GOVERNO LOCALE, n.º 5/1999, pág. 925

1. Introduzione. 2. Gli interessi in conflitto nelsistema scolastico spagnolo. 3. Il processo didecentramento. 4. Il rapporto pubblico/privato nel sistemascolastico spagnolo. 5. La spesa pubblica nella scuolaprivata. 6. Scuolaprivata e selezione sociale. a) Lapolitica di ammissione degli alumni. b) La disegualepresenza dei gruppi sociali nella...

1. Introduzione. 2. Gli interessi in conflitto nelsistema scolastico spagnolo. 3. Il processo didecentramento. 4. Il rapporto pubblico/privato nel sistemascolastico spagnolo. 5. La spesa pubblica nella scuolaprivata. 6. Scuolaprivata e selezione sociale. a) Lapolitica di ammissione degli alumni. b) La disegualepresenza dei gruppi sociali nella scuola privata. 7. Daldecentramento alla deregolamentazione: i cambiamentinell'organizzazione scolastica. 8. Commenti conclusivi.

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