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ONERI ISTRUTTORI DI REGIONI ED ENTI LOCALI NEI PROCEDIMENTI PER LA BONIFICA DI SITI INQUINATI

CINGANO, VALENTINA

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 2/2011, pág. 491 a 519

1. Premessa. 2. Il quadro normativo di riferimento per l'individuazione degli oneri istruttori che gravano sugli enti locali. 2.1. Il piano di caratterizzazione, le procedure di analisi del rischio e il progetto operativo per gli interventi di bonifica. 2.2. L'ordinanza della provincia che impone al responsabile dell'inquinamento la realizzazione...

1. Premessa. 2. Il quadro normativo di riferimento per l'individuazione degli oneri istruttori che gravano sugli enti locali. 2.1. Il piano di caratterizzazione, le procedure di analisi del rischio e il progetto operativo per gli interventi di bonifica. 2.2. L'ordinanza della provincia che impone al responsabile dell'inquinamento la realizzazione degli interventi di bonifica. 2.3. L'inizio del procedimento su iniziativa dei soggetti interessati non responsabili. 2.4. La realizzazione degli interventi di bonifica. 3. I soggetti pubblici coinvolti nel procedimento di bonifica. 3.1. I ruoli di regioni, province e comuni. 3.2. Le amministrazioni competenti per l'istruttoria procedimentale e per la realizzazione in via sussidiaria degli interventi di bonifica. 3.3. Le amministrazioni competenti in riferimento ai siti di interesse nazionale. 4. Gli oneri istruttori delle amministrazioni procedenti: problematiche applicative. 4.1. L'avviso di avvio del procedimento. La partecipazione degli interessati all'istruttoria. 4.2. La conferenza di servizi. 4.2.1. I ruoli della conferenza di servizi nel procedimento di bonifica. 4.2.2. La natura giuridica della conferenza di servizi e la disciplina ad essa applicabile. 4.3. L'istruttoria e il contenuto dell'ordinanza: elemento oggettivo. L'accertamento del nesso causale. 4.3.1. L'accertamento del nesso causale e l'individuazione del responsabile dell'inquinamento. 4.3.2. Criteri probatori per l'accertamento del nesso causale tra il fatto e l'evento. 4.3.3. Accertamento del nesso causale ed inquinamenti diffusi. 4.4. L'istrutoria e il contenuto dell'ordinanza: elemento soggettivo. L'accertamento del nesso soggettivo tra condotta ed evento.

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PRIME RIFLESSIONI SULLA FORMA DELLE LEGGI REGIONALI

ITALIA, VITTORIO

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 1/2012, pág. 9 a 14

1. Premessa. 2. La situazione attule della legislazione regionale. 3. La legislazione regionale come legislazione di sistema, ed il rapporto di gerarchia con i principi comunitari. 4. Nuovi aspetti formali delle leggi regionali. 5. Aspetti positivi della legislazione di principio regionale. 6. Aspetti negativi della legislazione di principio...

1. Premessa. 2. La situazione attule della legislazione regionale. 3. La legislazione regionale come legislazione di sistema, ed il rapporto di gerarchia con i principi comunitari. 4. Nuovi aspetti formali delle leggi regionali. 5. Aspetti positivi della legislazione di principio regionale. 6. Aspetti negativi della legislazione di principio regionale. 7. Conclusioni.

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PRIMI SPUNTI INTERPRETATIVI DELL'ORDINAMENTO DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI DOPO LA LEGGE COSTITUZIONALE N. 3 DEL 2001

LABRIOLA, SILVANO

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 3/2001, pág. 923

1. L'integrazione della Commissione parlamentare per le questioni regionali. Le fonti. 2. Il carattere non facoltativo della integrazione della commissione e sdoppiamento delle sessioni. 3. La pariteticità della composizione integrata e la funzione di garanzia. 4. Segue. Un caso di autotutela della legalità costituzionale. 5. Oggetto...

1. L'integrazione della Commissione parlamentare per le questioni regionali. Le fonti. 2. Il carattere non facoltativo della integrazione della commissione e sdoppiamento delle sessioni. 3. La pariteticità della composizione integrata e la funzione di garanzia. 4. Segue. Un caso di autotutela della legalità costituzionale. 5. Oggetto e contenuto dei pareri della commissione. 6. L'ordinamento della commissione e l'efficcia degli atti.

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PRINCIPI FONDAMENTALI E LEGISLAZIONE CONCORRENTE DOPO LA REVISIONE DEL TITOLO V, PARTE SECONDA, COST.

FAUSTO CUOCOLO

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 3/2003, pág. 721 a 742

LA RIPARTIZIONE DELLE COMPETENZE LEGISLATIVE FRA STATO E REGIONI DOPO LA REVISIONE DEL TITOLO V DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE. II. I PROBLEMI DELLA LEGISLAZIONE CONCORRENTE E LA LEGGE 5 GIUGNO 2003 N. 131. III.I PRECEDENTI DELLA L.131/2003. IV.LA SUCCESSIONE FRA LEGGI STATALI DI PRINCIPIO E LEGISLAZIONE REGIONALE CONCORRENTE. V.LA SITUAZIONE...

LA RIPARTIZIONE DELLE COMPETENZE LEGISLATIVE FRA STATO E REGIONI DOPO LA REVISIONE DEL TITOLO V DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE. II. I PROBLEMI DELLA LEGISLAZIONE CONCORRENTE E LA LEGGE 5 GIUGNO 2003 N. 131. III.I PRECEDENTI DELLA L.131/2003. IV.LA SUCCESSIONE FRA LEGGI STATALI DI PRINCIPIO E LEGISLAZIONE REGIONALE CONCORRENTE. V.LA SITUAZIONE TRANSITORIA PRIMA DELL'ADOZIONE DELLE LEGGI-CORNICE STATALI. VI.IL RUOLO DELLA LEGISLAZIONE STATALE DI PRINCIPIO. VII.LA DELEGA CONCESSA AL GOVERNO PER LA "RICOGNIZIONE" DEI PRINCIPI FONDAMENTALI. CONSIDERAZIONI CRITICHE.

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PROBLEMES DE CONCEPTION ET EVALUATION DES POLITIQUES TRANSFRONTALIERES

CASALE, GIUSEPPE

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 4/1995, pág. 1339

1. Introduction. 2. La definition des objectifs des politiques transfrontalières. 3. Les paramètres interregionaux pour l'évaluation des politiques transfrontalières. 4. Les paramètres nationaux dans le domaine transfrontalier. 5. Conclusion.


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PROFILI COMUNI (E INTERSEZIONI) TRA TUTELA DELL'AMBIENTE E TUTELA DELLA SALUTE: UNA NUOVA IPOTESI DI LEGISLAZIONE CONCORRENTE?.

MATTEO CONSULICH. GIORGIO GRASSO.

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 2/2003, pág. 501 a 529

I.PREMESSA. II.VECCHIO E NUOVO ART. 117 DELLA COSTITUZIONE A CONFRONTO: TRASVERSALITÀ VERSUS MATERIALITÀ DELLA TUTELA AMBIENTALE?. III.L'ART. 117, COMMA 2, LETT. S COST. NELLA GIURISPURDENZA COSTITUZIONALE. QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLE SENTEZE N. 407 E 536 DEL 2002. ...


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PROFILI DI TECNICA DELLA LEGISLAZIONE NELLA GIURISPRUDENZA CONSULTIVA DEL CONSIGLIO DI STATO

MIGNONE, CLAUDIO

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 3/1996, pág. 467

1. Norme che prevedono la partecipazione del Consiglio di Stato alla produzione normativa formale. 2. Il ruolo della giurisprudenza consultiva nella produzione di norme. 3. I rilievi di legittimità nella giurispurdenza consultiva. 4. I rilievi di oportunità (compresi gli aspetti di fattibilità). 5. L'attività consultiva di natura nomografico-formale....

1. Norme che prevedono la partecipazione del Consiglio di Stato alla produzione normativa formale. 2. Il ruolo della giurisprudenza consultiva nella produzione di norme. 3. I rilievi di legittimità nella giurispurdenza consultiva. 4. I rilievi di oportunità (compresi gli aspetti di fattibilità). 5. L'attività consultiva di natura nomografico-formale. 6. Considerazioni conclusive.

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RAPPORTO SULLE QUESTIONI ISTITUZIONALI

MACCANICO, ANTONIO

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 1/2001, pág. 197

Introduzione. 1. Principi e procedure perl'adesione al processo di unificazione europea. 2. Lariforma dell'impianto delle autonomie territoriali. 3. Peruna forma di governo e un sistema elettorale benfunzionanti. 4. Principi in tema di legiferazione. 5. Perun riordino delle fonti del diritto nazionale. 6. Nuoveregole per partiti e gruppi...

Introduzione. 1. Principi e procedure perl'adesione al processo di unificazione europea. 2. Lariforma dell'impianto delle autonomie territoriali. 3. Peruna forma di governo e un sistema elettorale benfunzionanti. 4. Principi in tema di legiferazione. 5. Perun riordino delle fonti del diritto nazionale. 6. Nuoveregole per partiti e gruppi parlamentari. 7. Come ripensarel'istituto del referendum. 8. Principi in tema di pubblicheamministrazioni. 9. Per una disciplina delle autoritàindipendenti.

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RELAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA SULL'ATTIVITA SVOLTA DAL DIFENSORE CIVICO REGIONALE NEL 2001 (ART. 5 DELLA LEGGE REGIONALE 18 GENNAIO 1980, N. 7)

DIFENSORE CIVICO DELLA LOMBARDIA

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 3/2002, pág. 841

1. Il futuro della difesa civica nell'evoluzione costituzionale italiana ed europea. 2. Dai problemi ai rimedi. 3. Rapporti con gli organi della Regione. 4. Rapporti con gli altri enti. 5. Quale strategia per una difesa civica diffusa. 6. Considerazioni conclusive.


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RELAZIONE DEL DIFENSORE CIVICO DELLA REGIONE LIGURIA PER L'ANNO 2001

DIFENSORE CIVICO DELLA REGIONE LIGURIA

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 2/2002, pág. 519

Premessa.- Parte prima: Osservazioni generali. Parte seconda: Attività svolta nell'anno.


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RELAZIONE DEL DIFENSORE CIVICO DELLA REGIONE LOMBARDIA SULL'ATTIVITA SVOLTA NEL CORSO DELL'ANNO 1996

BARBETTA, ALESSANDRO

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 3/1996, pág. 635

1. Contesto politico-istituzionale in cui il difensore civico opera. 2. Dai problemi ai rimedi. 3. Rapporti con gli organi della regione. 4. Difensore civico e comunicazione. 5. Rapporti con altri enti. 6. Una rete di difesa civica in Lombardia.


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RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE IN OCCASIONE DELL'INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2003 DELLA SEZIONE GIURISDIZIONALE DELLA CORTE DEI CONTI PER LA REGIONE LIGURIA. ADUNANZA DELL'8 FEBBRIO 2003.

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 2/2003, pág. 617 a 627

I.CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE: ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA E COGNIZIONE DEL GIUDICE CONTABILE. L.N. 97/2001, L.N. 89/2001. II. L'ARRIVITÀ DELLA SEZIONE GIURISDIZIONALE. III. ATTIVITÀ DELLA PROCURA REGIONALE. IV. ASPETTI RILEVANTI DELLE ATTIVITÀ ILLECITE OGGETTO DI INDAGINE.


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RELAZIONE DEL PROCURATORE REGIONALE IN OCCASIONE DELLA INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2002 DELLA SEZIONE GIURISDIZIONALE DELLA CORTE DEI CONTI PER LA REGIONE LIGURIA. ADUNANZA DEL 2 FEBBRAIO 2002.

COCCOLI, LUCIANO

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 3/2001, pág. 1037

1. Nozioni di carattere generale. Danno non patrimoniale e giurisdizione della Corte dei Conti. 2. L'attività della Sezione Giursdizionale. a) Contenzioso pensionistico; b) Contenzioso di responsabilità. 3. Attività della Procura regionale. 4. Aspetti rilevanti dell'attività illecita oggetto di indagine. 5. Attività decentrata della...

1. Nozioni di carattere generale. Danno non patrimoniale e giurisdizione della Corte dei Conti. 2. L'attività della Sezione Giursdizionale. a) Contenzioso pensionistico; b) Contenzioso di responsabilità. 3. Attività della Procura regionale. 4. Aspetti rilevanti dell'attività illecita oggetto di indagine. 5. Attività decentrata della Sezione del controllo.

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RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI SULLA GESTIONE FINANZIARIA DELLE REGIONI PER GLI ANNI 2001 E 2002. ADUNANZA DELL' 11 GIUGNO 2003.

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 3/2003, pág. 923 a 943

I.L'IMPATTO DEL COMPARTO REGIONALE SUL FABBISOGNO DI CASSA DEL SETTORE STATALE. ANNI 1998-2002. II.L'INDEBITAMENTO COME MEZZO DI COPERTURA DEI FABBISOGNO REGIONALE. III.LIQUIDITÀ REGIONALE E SISTEMA DI TESORERIA UNICA. LE GIANCEZE DEGLI ANNI 1996-2000. IV.PATTO DI STABILITÀ INTERNO NELLA PROSPETTIVA DI RIODINO DEL SISTEMA DI CONTABILITÀ...

I.L'IMPATTO DEL COMPARTO REGIONALE SUL FABBISOGNO DI CASSA DEL SETTORE STATALE. ANNI 1998-2002. II.L'INDEBITAMENTO COME MEZZO DI COPERTURA DEI FABBISOGNO REGIONALE. III.LIQUIDITÀ REGIONALE E SISTEMA DI TESORERIA UNICA. LE GIANCEZE DEGLI ANNI 1996-2000. IV.PATTO DI STABILITÀ INTERNO NELLA PROSPETTIVA DI RIODINO DEL SISTEMA DI CONTABILITÀ PUBBLICA.

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RETI TRANSEUROPEE DI TRASPORTO E POLITICA REGIONALE DELL'U.E.: IL SUD EUROPA MEDITERRANEO NELLA COMPETIZIONE ECONOMICA GLOBALE

MARCHESE, UGO

QUADERNI REGIONALI. RIVISTA TRIMESTRALE DI STUDI E DOCUMENTAZIONE, n.º 1/1998, pág. 3

1. Politica comune dei trasporti, politicaregionale e reti transeuropee. 2. Sud Europa e "cernieramediterranea dell'U.E.". 3. Posizione del Sud EuropaMediterraneo nella competizione economica globale. 4.Landbridge e "rotte pendalum". 5. Sviluppo dellaconcorrenza fra grandi rotte e fra aree di traffico. 6.Landbridge europei,...

1. Politica comune dei trasporti, politicaregionale e reti transeuropee. 2. Sud Europa e "cernieramediterranea dell'U.E.". 3. Posizione del Sud EuropaMediterraneo nella competizione economica globale. 4.Landbridge e "rotte pendalum". 5. Sviluppo dellaconcorrenza fra grandi rotte e fra aree di traffico. 6.Landbridge europei, Mar Ligure-Alto Tirreno, MediterraneoOccidentale, corridoio Adriatico. 7. Porti di transhipment ealtri scali de Mezzogiorno. 8. Modelli di gestione portualee centri marittimi. 9. La rete transeuropea dell'AltaVelocità. L'Europa vista da Nord. 10. Le Alte Velocitàeuropee e le aree portuali italiane. 11. Alte Velocità,quadruplicamenti, linee da velocizzare, linee dariqualificare e da ricuperare. 12. Integrazione con le retitranseuropee di Trasporti Combinati. 13. Gli itinerari delSud Europa e Nord-Sud. La loro interconnessione. 14.Collegamenti con le linee quadruplicate, direttriceTirrenica, direttrice Adriatica, Mezzogiorno. 15. Movimentipasseggeri, crociere, traghetti, reti transeuropee deitrasporti stradali. 16. Registri di libera immatricolazionenavale e centri armatoriali.

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